Offro uno spazio di ascolto empatico, di Counseling online e in presenza, per chi sta attraversando una situazione di difficoltà emotiva e un difficile passaggio della vita.
Proprio durante questi passaggi importanti ci sentiamo più fragili ed abbiamo bisogno di essere ascoltati senza giudizio.
Sentiamo la necessità che ci sia qualcuno che ci dica:
"So che stai soffrendo, sono qui per te, con la mia presenza ed il mio ascolto"
Abbiamo bisogno di sentirci accolti per quello che siamo e stiamo vivendo. L'ascolto non giudicante del counselor ci accompagna in questo percorso di comprensione di noi stessi che conduce a vivere le difficoltà della nostra vita come una possibilità di crescita e di una nuova consapevolezza.
Il counseling online ha come vantaggio:- che garantisce sicurezza di continuità in questo periodo emergenziale
- la comodità , in quanto consente di svolgere gli incontri comodamente da casa propria o da dove si preferisce evitando spostamenti a volte difficili e che richiedono molto tempo
- puoi scrivere tramite la mail o il modulo di contatto quale sia la tua necessità facendo così già un primo lavoro di consapevolezza di te, scrivere ci aiuta a fare ordine in momenti che appaiono molto confusi e difficili.
- Se per te risulta difficile scrivere puoi chiedere tramite la mail il contatto telefonico, sarò felice di ascoltarti e comprendere la tua richiesta.
Nel counseling gestaltico il counselor è come un artista che può utilizzare diversi strumenti per affiancare la persona nel suo percorso di consapevolezza. Si possono usare il disegno, la drammatizzazione, la scrittura o la danza. Io utilizzo, a volte, il mondo immaginale che si può ritrovare negli archetipi delle carte dei tarocchi, o nelle fiabe, e la scrittura creativa. Le immagini aiutano a rendere chiaro a se stessi cosa è in figura in questo momento della propria vita, cioè cosa è più importante, cosa vuole emergere dallo sfondo, agendo in un modo più profondo e chiarificatore che solo attraverso la parola.
Ho lavorato per molti anni nell'ambiente dell'arte e sono da sempre vicina al linguaggio immaginativo che ho molto utilizzato anche per affiancare i giovani con DSA, dislessia, che usano questo linguaggio in forma preferenziale.
- che garantisce sicurezza di continuità in questo periodo emergenziale
- la comodità , in quanto consente di svolgere gli incontri comodamente da casa propria o da dove si preferisce evitando spostamenti a volte difficili e che richiedono molto tempo
- puoi scrivere tramite la mail o il modulo di contatto quale sia la tua necessità facendo così già un primo lavoro di consapevolezza di te, scrivere ci aiuta a fare ordine in momenti che appaiono molto confusi e difficili.
- Se per te risulta difficile scrivere puoi chiedere tramite la mail il contatto telefonico, sarò felice di ascoltarti e comprendere la tua richiesta.
Nel counseling gestaltico il counselor è come un artista che può utilizzare diversi strumenti per affiancare la persona nel suo percorso di consapevolezza. Si possono usare il disegno, la drammatizzazione, la scrittura o la danza.
Io utilizzo, a volte, il mondo immaginale che si può ritrovare negli archetipi delle carte dei tarocchi, o nelle fiabe, e la scrittura creativa. Le immagini aiutano a rendere chiaro a se stessi cosa è in figura in questo momento della propria vita, cioè cosa è più importante, cosa vuole emergere dallo sfondo, agendo in un modo più profondo e chiarificatore che solo attraverso la parola.
Ho lavorato per molti anni nell'ambiente dell'arte e sono da sempre vicina al linguaggio immaginativo che ho molto utilizzato anche per affiancare i giovani con DSA, dislessia, che usano questo linguaggio in forma preferenziale.
Non teoria ma atteggiamento.
La Terapia
della Gestalt, come scrive lo psicoterapeuta Claudio Naranjo nel suo libro "Atteggiamento e prassi della teoria gestaltica", non è nata
come un'applicazione di teorie, ma riguarda piuttosto “il fatto di stare al mondo
in un certo modo”.
Le tecniche non sono l’essenziale, ma l’occasione, per
terapeuta e paziente, di esprimere l’atteggiamento, che costituisce il vero
lavoro.
Così il terapeuta è un esperto non di tecniche, ma del “come” delle
tecniche, dello spirito con cui vanno intraprese:
- Apertura
- Che
“lasci andare”
- Ricettivo
- Atteggiamento
di abbandono
- Fiducia
- Desiderio
Nel processo espressivo terapeutico gestaltico il paziente sviluppa due fattori fondamentali nella Terapia della Gestalt, che Naranjo definisce transpersonali, cioè spirituali, al di là della personalità condizionata e individuale: la consapevolezza e la spontaneità o naturalezza.
Il terapeuta stimola e sostiene questa espressione autentica e rinforza negativamente quella patologica legata all’Io, inteso sempre in un’ottica transpersonale, come il carattere che è una:
“somma complessiva delle risposte adattive apprese nell’infanzia che non sono veramente noi e non sono più adeguate alla vita attuale”.
Un
rovesciamento del senso comune di intendere il carattere, solitamente citato
come dote, qui invece è inteso come un blocco interiore che controlla in continuazione ostacolando la risposta creativa dell’individuo alla situazione presente. Il
carattere è quindi visto come una nevrosi caratteriale che tutti sviluppano
in conseguenza della “malattia emotiva” della cultura. Percepire il carattere del paziente da parte
del terapeuta è molto importante per il processo terapeutico. Come il maestro Zen di fronte alla
coscienza non illuminata, può usare il "bastone", cioè severità ed ironia in termini
gestaltici, che disvelano momento per momento la coazione a ripetere del
carattere.
E' la trasmissione dell’esperienza all’altro l’elemento terapeutico fondamentale, quindi il terapeuta individua l’atteggiamento dell’autentico sè nell’altro, lo rinforza, lo richiede, lo insegna perché prima di tutto lo riconosce in sé stesso. Nel processo terapeutico viene trasmessa un’esperienza profonda solo se vi è un altro essere che condivida quella profondità e non attraverso la manipolazione. L’esperienza profonda di sé apre la possibilità anche all’altro di sperimentarla.
In
questo senso la Terapia della Gestalt è unica tra le scuole psicoterapeutiche
poiché è un sistema costruito sulla comprensione intuitiva piuttosto che sulla
teoria, è una pratica prima di essere una teoria, un’arte più che un sistema
psicologico.
Un’arte che si basa su tre aspetti che sono il nucleo dell’atteggiamento della terapia gestaltica, sviluppati dal terapeuta in sé e stimolati e sostenuti nel paziente:
·
L’attualitÃ
·
La
consapevolezza
·
La
responsabilitÃ
Aspetti di un unico modo di essere nel mondo: essere qui ed ora, una presenza che rende capaci di una risposta responsabile e consapevole lontana dagli evitamenti che impediscono di vivere la vita anche se di fatto essa scorre comunque.
“Vivi ora; vivi qui; smetti di immaginare e sperimenta la realtà ; assaggia e senti, smetti di pensare quando non necessario; esprimiti invece di manipolare, spiegare, giudicare, giustificare; arrenditi all’infelicità del dolore proprio come al piacere; non accettare doveri oltre i tuoi; prendi la piena responsabilità delle tue azioni, sentimenti e pensieri; arrenditi ad essere ciò che sei.”
Non
si tratta di un cambiamento di convinzioni, di presupposti tecnici o
comportamenti da imitare, ma di una filosofia di vita che non si studia ma si
vive.
Ecco
quindi che le tecniche si inseriscono in questo quadro esperienziale e
filosofico. Due tecniche aiutano a stare nel presente:
- il
continuum di consapevolezza, che chiede apertamente al paziente e al
terapeuta stesso, di prestare attenzione a cosa entra ora nel suo campo di
auto-consapevolezza, di sospendere il ragionamento a favore
dell’auto-osservazione, senza essere trascinato dal flusso, in una sorta
di meditazione verbalizzata ed interpersonale;
- la
presentificazione del passato, del futuro o delle fantasie, come anche dei
sogni, tramite la drammatizzazione, vivendo o rivivendo avvenimenti passati,
reinterpretando delle scene, nel qui ed ora.
Due
strategie aiutano a svelare l’Io, il carattere:
- la
strategia della responsabilità , o repressiva, in cui il terapeuta chiede
al paziente di lavorare contro i suoi sintomi, lo invita ad essere sincero
e diretto in questo momento;
- la strategia dell’irresponsabilità , in cui il terapeuta decide di “cavalcare” i sintomi del paziente, di esagerare la sua psicopatologia o vantarsene, come modo per capirla, assimilarla e trascenderla.
Nel primo caso si parla di via diretta poiché si chiede alla persona di abbandonare la sua armatura “in questo momento”, nel secondo caso la via è detta indiretta in quanto il terapeuta sostiene temporaneamente l’illusione di irresponsabilità e la incoraggia (ad es.: “esaspera il tuo evitamento del contatto”). Altre strategie indirette sono:
- il
completamento in fantasia di un sogno non finito;
- dire
agli altri le proprie proiezioni così che prendano forma aspetti
proiettati di sé;
- chiedere
cosa dice l’espressione non verbale, il movimento, il canto, che porta ad assumersi la responsabilità di
ciò che finora non ci si è permessi di esprimere in altro modo;
- recitare, per esempio la propria rabbia, spesso aiuta ad aggirare le difese e a far emergere ciò che è inespresso, “Sii falso” “Recitalo”.
- gli esercizi di Gestalt, come l'esercizio Persecutore-Vittima dove l’auto-accusa catartica, la ribellione della Vittima, il rovesciamento del Persecutore e il loro accordo per vivere insieme nel miglior modo possibile nello stesso corpo rende possibile la loro integrazione.
“La sofferenza più grande è smettere di soffrire”
Quanto è forte la paura della sofferenza, di guardare
in faccia fino in fondo ogni giorno quella coazione a ripetere che ci appartiene, di
attraversarla, accettarla, riconoscerla ed abbracciarla.
Utilizzando ancora una volta le immagini evocative dei tarocchi facciamo un esercizio sull'Inizio nella nostra vita, su quei passaggi che ci portano verso nuove fasi fuori e dentro di noi.
Ogni nuovo inizio, ogni passaggio della vita, potremmo dire che nasce dal Caos.
Da quella sensazione di confusione che non ci fa capire verso dove andare, ma che ci spinge ad "andare verso" un indistinto luogo fisico o psichico. E' uno stato di essere e non essere, uno stato in cui ogni scelta è difficile, ma la vita proprio in quel momento di confusione ci mette di fronte a continue scelte da prendere, necessariamente e urgentemente, quasi si burlasse di noi.
Siamo come un'artista che inizia a creare sulla tela bianca e non sa ancora quale sarà il risultato, quali colori userà , ma tutti i materiali sono già lì, sulla sua tavolozza.
L'inizio di ogni cosa contiene in nuce tutto ciò che verrà . Gli elementi di ogni creazione, di ogni nuova fase sono tutti presenti come sul tavolo di un artigiano, o di un alchimista, vanno solo miscelati con attenzione per portare verso l'Inizio.
E' necessaria molta concentrazione e cura, ma anche energie e il saper "danzare nel fuoco", perchè il nuovo inizio può essere rischioso, con ostacoli da attraversare simili ad una fiamma ardente.
Grazie all'unione dell'energia, avventatezza, desiderio di avventura del giovane che c'è in noi, il puer, e la saggezza e sapienza del vecchio in noi, il senex, riusciremo a danzare nel fuoco restando in equilibrio sulle fiamme come dei giocolieri. Allo stesso modo l'intuito della parte animale, istintuale ed intuitiva che c'è in noi ci guida, annusando gli odori che portano verso il nuovo, mentre la saggezza e la coscienza ci aiutano a miscelare tutti gli elementi come in una trasformazione alchemica, passando dalla materia oscura diventiamo oro. L'unione delle polarità ci conduce dalla confusione e dal caos verso l'Inizio.
La carta dei tarocchi numerata con l'uno è questo inizio, ed è raffigurata in modi diversi: il Mago, il Bagatto o l'Artigiano. A volte vi è rappresentato Hermes-Mercurio perchè l'Inizio ha le caratteristiche del mito greco di Hermes: intraprendenza, movimento instancabile, azione e nello stesso tempo la sua funzione di psicopompo, di trasportatore di anime nell'oltretomba, di accompagnatore in quella morte che avviene nei processi di trasformazione da uno stato all'altro.
" E' vero. Senza errore e menzogna, è certo e verissimo.
Ciò che sta in basso è come ciò che sta in alto e ciò che sta in alto è come ciò che sta in basso, per compiere le meraviglie della Cosa - Una."
Esercizio
Guardiamo l'immagine:
- Chiudiamo gli occhi e rivediamo l'immagine nella nostra mente, poi di nuovo ad occhi aperti.
- Associamo una parola a questa immagine.
- Prendiamo un foglio e dei colori.
- Con la mano iniziamo a disegnare "l'Inizio per noi", muovendoci liberamente nel foglio e usando i colori istintivamente.
Facciamo con calma e prendiamoci tutto il tempo di cui abbiamo bisogno.
Prendiamoci cura della forma che sta nascendo.
Quando sentirete di aver finito, guardate l'immagine:
- Come vi sentite?
- Cosa sta avvenendo nell'immagine che avete creato?
Datele un titolo istintivamente.
- Cosa dice di voi?
Un suggerimento, quando state attraversando un nuovo passaggio della vita tenete sul comodino vicino al letto la carta numero 1, oppure il vostro disegno, e ogni tanto guardateli, vi darà un aiuto.