Il bambino interiore

febbraio 01, 2022

Abbracciare il nostro bambino interiore

In ognuno di noi, in una parte profonda, c'è ancora il/la nostro/a bambino/a che chiede di essere ascoltato/a. Spesso tutti noi ce ne dimentichiamo, ma il nostro bambino è lì e anzichè avvicinarci a lui/lei con amorevolezza e cura, spesso a quella parte rispondiamo con severità, ritenendo che sia solo capricciosa, pesante e debole. Non concediamo alla nostra bambina ferita, impaurita, giocosa nessuna carezza o vicinanza. 

Forse perchè la temiamo? Forse perchè le sue ferite sono troppo profonde? Forse perchè non segue le regole convenzionali? Forse per tutti questi motivi e per molti altri ancora, ma questa parte di noi resta comunque lì inascoltata e sempre più bisognosa della nostra cura. Uno dei suoi più grandi bisogni resta il bisogno primario che ci sia un adulto a garantirgli la sopravvivenza, che ci sia un cordone ombelicale che lo nutra e lo curi. Resta viva in noi la "paura originale" di non sopravvivere da soli e il desiderio di dipendere da un adulto.

Incontrare il nostro bambino a livello immaginale e dialogare con lui/lei, con noi da piccoli, ascoltare di cosa ha bisogno, cosa desidera, di cosa ha paura ed abbracciarlo, accarezzarlo e consolarlo, cura le sue ferite, che sono le nostre, e ci trasforma nel genitore di noi stessi, un genitore amorevole, che sa ascoltare e prenderci per mano. E così parlando ogni giorno con questa nostra parte, pian piano, non abbiamo più bisogno di cordoni ombelicali, di madri e di padri fuori di noi, poichè diventiamo genitori di noi stessi. 

Esercizio 

Siediti, prendi carta e penna ed immagina che il/la tuo/a bambino/a di cinque anni ti scriva una lettera in cui ti dice cosa desidera, cosa le piacerebbe che tu l'aiutassi a fare (mangiare un gelato, andare al parco, fare un viaggio, ecc.), quali problemi ha e cosa sogna. Riconnettiti con te a quella età e lascia fluire la mano, che scriva spontaneamente senza seguire la razionalità. 

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